Mente e Cura Giugno 2023
È uscita l’ultima edizione della rivista Mente e Cura
organo ufficiale dell’Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata (IRPPI) diretta da Valentina Battisti e Riccardo Caporale.
Questo numero rappresenta molto per il gruppo IRPPI che ha visto, negli ultimi anni, l’avvicendamento dei suoi direttori e, negli ultimi mesi, il rinnovamento completo dell’organigramma della rivista. Grazie alla determinazione dei direttori scientifici e alla preziosa collaborazione di tutti i professionisti del gruppo IRPPI, è con immenso piacere che vi presentiamo
Gli argomenti di questa edizione:
Il Dottor Caporale e la Dott.ssa Battisti propongono un lavoro originale che dà alla luce una nuova categoria diagnostica: la Polarizzazione Depressivo-Narcisistica (DNP). Si tratta di un livello autonomo di funzionamento della personalità che si attesta tra organizzazioni nevrotiche e borderline.
Gli stessi autori presentano poi un caso clinico di DNP e descrivono l’intervento di psicoterapia nei confronti di una giovane donna di 26 anni che presenta proprio questo funzionamento di personalità. La ragazza oscilla tra un vissuto insicuro ed una gestione di sé che all’esterno appare forte e manipolativa. Il lavoro integrato di psicoterapia con l’interpretazione dei sogni e la farmacoterapia ha permesso il passo in avanti nella ricerca della sua identità.
Il Dottor Caporale, con i colleghi Craparo, Sellaroli, Seghetti e Di Marzio, presenta una nuova definizione delle Tavole di Zulliger condotta attraverso l’utilizzo di un approccio funzionale performance-based all’analisi delle stesse. Si tratta di una tecnica proiettiva composta da tre tavole che sono differenti sia nella struttura gestaltica che nel significato psicodinamico.
Per la rubrica LIBRI, le Dott.sse Rossi e Carleschi ci presentano “Giusto il tempo di arrivare” di Francesca Motta (2021). Autobiografia di una storia di adozione che invita alla riflessione sulla sfida per la ricostruzione di un legame di attaccamento funzionale e sicuro, che deve fare i conti con le ferite lasciate dal vissuto traumatico dell’abbandono.
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Buona lettura !
