Metodologia Dinamica Gruppo PPI

La metodologia della dinamica del gruppo, attività compresa nelle 300 ore di insegnamenti teorico-pratici, allarga il campo intersoggettivo della PPI Individuale e ha l’effetto di costituire un legame più complesso che mette alla prova i livelli mentali e quindi l’intera organizzazione di personalità dei soggetti partecipanti. Il gruppo nel suo insieme e nella sua funzione di gruppo di lavoro andrà ad occupare progressivamente il posto assegnato al terapeuta da parte di ciascun partecipante. La dinamica è volta a permettere il passaggio dal terapeuta, come base sicura, al gruppo stesso come base sicura. Il terapeuta faciliterà questo processo di mentalizzazione, coinvolgendo la mentalità di gruppo verso obiettivi di lavoro (Bion 1952). Il metodo del lavoro di gruppo nella PPI riflette i passaggi delle fasi dell’intervento individuale e lo psicoterapeuta che conduce il gruppo si muoverà tenendo conto delle realtà individuali nel contesto gruppale, in una serie di rimandi che vedono il focus su:

  • gruppo compreso il conduttore nel suo insieme
  • singoli partecipanti, presi individualmente
  • interazione tra i partecipanti e il conduttore

Riprendendo e integrando i concetti di base dei principali autori che hanno messo le basi per l’utilizzo del gruppo come strumento non solo terapeutico, ma anche psicologico, educativo, formativo, il gruppo viene inteso come uno “spazio di vita”, nel quale Lewin (1951) veicola i concetti di totalità, organizzazione, dinamica. Totalità dinamica per intendere quel fenomeno per cui il cambiamento di stato, di una parte del gruppo o frazione di esso, interessa lo stato di tutte le altre. Questa prospettiva psicosociale, consente di formulare una lettura dell’esperienza gruppale integrata e idonea a interpretare la portata multidimensionale del processo di lavoro di gruppo, includendo aspetti emotivi, aspettative, bisogni, desideri, comportamenti, pensieri e azioni in un ottica interattiva e dinamica che implica la continua ridefinizione delle posizioni. Il gruppo, dunque come “rete” e “matrice”. Foulkes (1976), a tal proposito, si riferisce alla comunicazione nel gruppo secondo due livelli, verbale e non verbale, che coinvolge tutte le relazioni e i rapporti che si instaurano tra i partecipanti. Relazioni che si sviluppano in questo graduale avanzare evolutivo del processo di gruppo, dove sarà importante fare emergere quelli che Yalom (1970) chiama i fattori terapeutici: infusione della speranza, Universalità, trasmissione di informazioni, Altruismo, ricapitolazione correttiva della famiglia primaria, sviluppo di tecniche di socializzazione; comportamento imitativo, Apprendimento interpersonale, accettazione/coesione; catarsi; appartenenza. Fattori che fanno riferimento al risultato delle azioni del conduttore del gruppo, dei membri e/o dell’individuo stesso. In generale, più questi fattori sono presenti in un gruppo, maggiore è il potere terapeutico del gruppo stesso.

Di seguito, i punti principali del metodo di lavoro di gruppo con la PPI (Lago 2006):

Setting: partecipanti max 15 persone

Strategie e tecniche:

  • incoraggiare l’esperienza empatica in un campo multisoggettivo
  • confronto del pensiero inconscio dell’individuo nel gruppo
  • confronto e interpretazione del pensiero onirico dell’individuo nel gruppo
  • confronto del Pensiero Verbale dell’individuo nel gruppo
  • potenziamento nel gruppo dell’immagine corporea individuale
  • mentalizzazione dell’esperienza di gruppo con la formazione dell’immagine mentale gruppale

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